La rubrica “Italiani all’Estero” vaga per le fredde lande della Russia, da San Pietroburgo a Mosca, inseguendo il sogno giornalistico di una giovanissima emigrata.
MARIA MICHELA D’ALESSANDRO. “Sono laureata in “Scienze e tecnologie della comunicazione” presso La Sapienza di Roma e sono giornalista pubblicista. Due anni fa ho vissuto sei mesi in Finlandia, a Tampere, dove ho partecipato al programma Erasmus studiando “Journalism and mass communication”. Durante quell’esperienza conobbi due ragazzi italiani che si trovavano come me a studiare in Finlandia per una doppia laurea. Tornata in Italia nel dicembre 2014 ho cominciato ad informarmi per una doppia laurea in giornalismo internazionale. Le opzioni si potevano contare sulle dita di una mano e quando lessi Russia e Germania ho pensato che non avrei potuto fare una scelta migliore: studiare in inglese con altri 19 giornalisti provenienti da tutto il mondo in due paesi completamente diversi l’uno dall’altro, con due lingue interessanti ma difficili.
Non avevo nulla in comune con la fredda Russia e la precisa Germania, ma suonava tanto stimolante quanto folle passare sei mesi a San Pietroburgo e sei mesi a Berlino per due anni. Ho pensato che quella laurea specialistica in “Global communication and international journalism” presso l’Università Statale di San Pietroburgo e la Libera Università di Berlino sarebbe stata perfetta per me. Così nell’ottobre 2015 fui pronta a partire per la Russia e per la nuova pazza esperienza. Le pratiche burocratiche furono però un po’ lunghe (per studiare in Russia e avere un visto di studio bisogna avere la lettera di invito dall’Università) e arrivai a San Pietroburgo il 5 dicembre 2015. Sono rimasta lì fino a fine febbraio 2016 e tutto marzo ho vissuto a Mosca per uno stage presso un giornale cartaceo e online in lingua inglese. Vi rimarrò per tutto l’anno accademico, anche per la tesi, e sinceramente mi piacerebbe restare fino ai Mondiali di calcio del 2018 che si svolgeranno proprio in Russia.
La Russia mi piace e anche la sua cultura. All’inizio non è facile, soprattutto per il gap linguistico. Una volta imparata un po’ la lingua tutto ha un altro fascino: dall’inverno, freddo e lungo, ad ogni singolo abitante, ognuno con una storia diversa da ascoltare. L’amore verso la Russia credo che nel mio caso riguardi la sua grandezza, diversità e la sua storia; quando torno a Roma molto spesso i miei coetanei mi chiedono il perché di questa scelta e io rispondo sempre dicendo che la Russia è il paese più affascinante di questo mondo e non basterebbe una vita per girarlo tutto e capire la sua peculiarità. Nel frattempo mi godo questo innamoramento sempre pieno di novità.
La vita a San Pietroburgo è abbastanza economica, sia per quanto riguarda gli affitti di una stanza (si aggirano sui 200 euro anche in centro) sia per i generi alimentari. Mangiare fuori non è costoso anche se dipende sempre da che tipo di cibo e servizio si vuole avere. Una cosa sicuramente molto più economica dell’Italia è la benzina (prendere un taxi dall’aeroporto al centro si aggira sui 15 euro massimo).
Le usanze più caratteristiche per me sono decisamente l’amore per i fiori (in ogni strada puoi trovare almeno 3 negozi di fiori aperti 24 ore su 24) e l’usanza di festeggiare più il Capodanno del Natale (il Natale ortodosso è il 6 di gennaio). Cosa mi manca più dell’Italia? Caffè, cornetto e giornale al bar sotto casa con tanto di barzelletta del barista. E il sole, ovviamente”.
1 commento
Ammiro le persone, o meglio gli italiani che hanno il coraggio di immigrare in paesi così diversi dal nostro…con culture completamente diverse. Queste persone mostrano un enorme senso di adeguamento! conosco persone in Italia che si fanno problemi a cambiare solo città o paese…..