Lavorare a Londra, Nicola: “Vita cara ma stipendi adeguati”

by Veronica Crocitti

La Rubrica Italiani all’Estero giunge in quel di Londra per raccogliere la testimonianza di un giovane barese che, per lavoro, ha lasciato la sua terra approdando prima a Budapest, poi in America e infine nell’Europa dell’Est.

NICOLA FERRANTE. Ho 29 anni e sono nato ad Acquaviva delle Fonti, in quel di Bari. Mi sono laureato al Politecnico della mia città natale e poi ho terminato gli studi all’Università di Bologna. Durante i 5 anni universitari, ho anche partecipato al Programma Erasmus, per 6 mesi. Prima di trasferirmi a Londra, dove vivo e lavoro tutt’ora, sono stato a Budapest, Washington e Kaunas, in Lituania. Quindi questa per me non è la prima esperienza fuori porta, anzi, sono abituato a stare lontano da casa per periodi più o meno lunghi.

Mi trovo qui, a Londra, poiché ho ottenuto una nuova posizione all’interno della mia azienda. Non penso di tornare in Italia, in realtà, ma neanche di stabilirmi definitivamente in UK. La vita è abbastanza cara, soprattutto per quanto riguarda l’accomodation, anche se gli stipendi sono adeguati e, nel complesso, se hai un lavoro riesci comunque a vivere.

Stranezze rispetto all’Italia? Ce ne sono parecchie. Innanzitutto il cibo! Ad esempio la colazione British è molto diversa da quella italiana, oltre ai sandwich a pranzo e le pies. Poi i rubinetti dei vecchi bagni sono “particolari”: ce ne sono due in ogni lavandino. Ma tutto sommato ci si abitua facilmente. Certo, mi mancano il sole e il mare della mia Bari!

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