Italiani in Australia. “In giro senza scarpe e spesa in pigiama”

by Veronica Crocitti

La Rubrica “Italiani all’Estero” vola in quel di Sidney per raccogliere la testimonianza di una giovane napoletana emigrata nella Terra dei Canguri da poco piĂ¹ di un anno.

ANNA COSITORE. Ho 25 anni e vengo da Napoli. Quando decisi di trasferirmi a Sydney era il giorno del mio 24esimo compleanno. In Italia avevo tutto ciĂ² di cui avevo bisogno: lavoro, la mia famiglia, gli amici.  PerĂ² sentivo anche la necessitĂ  di cambiamenti. Nessuno, in un primo momento, volle credermi davvero. Il mio carattere insicuro di certo non mi aiutava, eppure a un certo punto mi ritrovai a fare il visto, poi il biglietto.  Insomma, due mesi dopo ero da sola, per la prima volta, su un aereo. Il viaggio durĂ² circa 22 ore, io non sapevo neanche parlare l’inglese!

L’inizio non è stato facile. Ho fatto qualsiasi lavoro, sempre mal retribuito: da donna delle pulizie ad addetto al lavaggio dei piatti, dal volantinaggio alla pulizia di tavoli nei ristoranti. La mia vita ha preso una svolta solo quando ho iniziato a lavorare nella caffetteria dove mi trovo tutt’oggi.  Questa per me è diventata la mia nuova famiglia. Loro stati i miei amici, i miei insegnanti di inglese. Grazie a loro ho iniziato a parlare la lingua fluentemente dopo soli sei mesi! Che dire? L’Australia mi ha dato veramente tanto, mi ha fatta cambiare: adesso sono molto piĂ¹ sicura e mi sento libera. Sono libera di camminare per strada senza scarpe o andare a fare la spesa in pigiama. Conoscere culture diverse aiuta ad aprire la mente a nuovi orizzonti.

Purtroppo la mia avventura Sydney è quasi giunta al termine. Mi trasferisco a Brisbane, dove il clima è piĂ¹ caldo. Il mio sogno comunque non è restare qui: questa è solo una tappa. Mi sento solo di dare un consiglio per chi arriva per chi resta: studiate e imparate l’inglese poichĂ© cambierĂ  il vostro futuro e vi darĂ  la possibilitĂ  di guardare oltre.

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1 commento

Sara 21 March 2017 - 3:24

Hmm, scamminare scalza a Sydney è come farlo a Londra, io mi comprerei due infradito…

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