Des lacs de Ganzirri au clocher du Duomo, en passant par le Pylône et la zone de Falcata : les 10 meilleures choses à faire et à voir à Messine.
Adagiata sulla punta nordorientale della Trinacria, gelosa custode dello Stretto e dei suoi misteri, Messine è una città con radici antichissime e patrimoni culturali di grandissimo valore.
Fondata con il nome di Zancle, Missina (in dialetto) conobbe una grande prosperità nel tardo medioevo quando, per lungo tempo, arrivò a contendersi con Palermo il ruolo di capitale siciliana. Rivolte, guerre, alluvioni e disastrosi terremoti (come quello devastante del 1908 che rase quasi al suolo l’intero territorio) misero più volte in ginocchio la città che, come una fenicia, è stata sempre in grado di risollevarsi e splendere più di prima.
Messina si presenta oggi come un’amatissima meta primaverile ed estiva, con un porto turistico tra i più attivi di Italia, un centro storico ricco di palazzi in stile liberty, un panorama definito tra gli affacci più belli del Paese, una costa sabbiosa di 24 chilometri (solo nel comune), un’apprezzatissima tradizione culinaria, una storica sede universitaria ed un clima prettamente caldo, mite e solare.
COMMENT SE RENDRE À MESSINE
Messine s'élève à l'extrême pointe nord-est de laSicile, à trois kilomètres de mer de Villa San Giovanni (distance minimale entre la Sicile et la Calabre) et accessible depuis la péninsule italienne de différentes manières :
- Navire/Hydroptère.Le port de Messine est directement relié par voie maritime aux ports deVilla San Giovanni,Reggio de Calabre et Salerno. L'itinéraire le plus rapide est celui de Villa San Giovanni-Messine (20 minutes de navigation en ferry et en hydroptère ou bateau rapide). Sur les ferries, il est également possible d'embarquer la voiture.
- Entraîneur.Il existe des liaisons directes depuis toutes les principales villes de la péninsule italienne. Les trajets sont effectués par différentes compagnies dont les principales sontFlixbus, Salemi, Sais et BusCenter.
- Former. I treni a lunga percorrenza collegano l’isola della Sicilia alle diverse città della penisola italiana. I mezzi giungono a Villa San Giovanni, si “scompongono” nei diversi vagoni e vengono imbarcati sulla nave delle Ferrovie dello Stato per poi approdare nei pressi della Stazione di Messina. E’ un’operazione che richiede tempi abbastanza lunghi, motivo per cui molti viaggiatori preferiscono fermarsi alla stazione di Villa San Giovanni e raggiungere Messina via mare (o tramite traghetto o tramite aliscafo).
- Aereo. Gli aeroporti più vicini sono Catania Fontanarossa (50 chilometri) e Reggio Calabria (da qui è poi necessario prendere la navetta per il porto di Reggio Calabria e, quindi, l’aliscafo Reggio Calabria-Messina – 30 minuti di navigazione).
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COSA VEDERE A MESSINA
Per girare bene il centro città e visitare le sue principali attrazioni avrete bisogno di almeno due giornate. Va da sé che queste 48 ore non comprendono il relax di una vacanza al mare né le escursioni a Taormina, Belle île e zone limitrofe (avreste bisogno di altri due o tre giorni) né le meravigliose Îles Éoliennes (avreste bisogno di almeno un’altra settimana).
Vi lascio la lista delle 10 cose da fare e vedere a Messina… almeno secondo me, che ci vivo!
Duomo di Messina e Campanile
La Basilica di Santa Maria Assunta sorge nel cuore nell’omonima piazza ed è una delle attrazioni più visitate della città. L’attuale edificio venne costruito negli anni venti sulle macerie della vecchia Cattedrale andata quasi completamente distrutta durante il terremoto del 1908.
La facciata a salienti è sormontata da una merlettatura e presenta tre portali gotici di ingresso, tra cui il principale è quello centrale. Accanto ad essa si erge maestoso il Campanile con, al suo interno, l’orologio meccanico e astronomico più grande e complesso al mondo.
L’interno della Cattedrale è costituito da tre navate divise da due file di tredici colonne, tre absidi, un altare maggiore e un organo a canne che è il secondo più grande d’Italia. All’interno della Chiesa Madre è custodito il Tesoro del Duomo, una ricchissima raccolta di oggetti di culto, specialmente in argento, tra cui il più prezioso è la “Manta d’oro”, la rappresentazione della Madonna della Lettera, patrona della città, ricoperta con vesti d’oro finemente cesellato con motivi floreali.
Curiosité! Ogni giorno, alle 12:00 in punto, il meccanismo interno del Campanile del Duomo si attiva attraverso un complesso sistema di pesi e contrappesi. Tutte le statue che si trovano sulla facciata del Campanile iniziano a muoversi in una danza armonica che 12 minuti. Assistere a questo “spettacolo” rientra tra le cose assolutamente (d’obbligo!) da vedere a Messina.
Église du sanctuaire du Christ-Roi
La chiesa di Cristo Re sorge in un punto panoramico della città ed è caratterizzata da una grande cupola con in cima una lanterna sormontata da una croce, otto costoloni e otto statue di bronzo raffiguranti le tre virtù teologali (fede, speranza e carità), le quattro virtù cardinali (prudenza, giustizia, fortezza e temperanza) e la virtù allegorica della Religione.
La Chiesa fu costruita nel 1937 come sepolcro monumentale dei caduti laddove, un tempo, si trovava l’antico castello di Rocca Guelfonia o Matagriffone. E’ qui che, nel 1191, vennero ospitati gli uomini di Riccardo Cuor di Leone diretti in Terrasanta durante la III Crociata.
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Accanto alla struttura si trova una torre ottogonale, che un tempo fungeva da prigione, su cui è collocata una campana di 2,80 metri del peso di 130 quintali. Si tratta della terza più grande d’Italia ottenuta dalla fusione del bronzo dei cannoni nemici sottratti durante la prima Guerra Mondiale.
Curiosité! Dal belvedere antistante la Chiesa (intitolato a Giovanni Angelo Montorsoli) potrete godere di uno dei più bei panorami sulla Stretto e sulla Falce di Messina (nella top list delle cose da vedere). Consigliatissimo l’orario del tramonto.
Église des Catalans
La Chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani sorge tra le vie Cesare Battisti e Garibaldi, a pochi passi dal Duomo. Costruita in epoca normanna laddove un tempo sorgeva un antico tempio di Nettuno, la Chiesa dei Catalani è oggi una delle pochissime strutture rimaste illese dopo il devastante terremoto del 1908.
L’edificio, che presenta uno stile romanico con influenze pugliesi, lombarde e pisane, si trova su un livello di pavimentazione che è quello della vecchia città (ossia della Messina del prima terremoto), a circa 8 metri più in basso rispetto a tutto il resto.
Musée régional de Messine
Il Museo Regionale di Messina sorge all’estremità settentrionale del Viale della Libertà e custodisce collezioni provenienti dal Museo Civico, opere scultoree, dipinti e manufatti decorativi ordinati secondo un criterio cronologico. Tra le opere spiccano prestigiosi autori quali Antonello da Messina, Mattia Preti, Caravaggio, Annibale Carracci e Vincenzo Catena.
Gli orari di ingresso sono: 9:00 – 18:00 (dal martedì al sabato) e 9:00 – 13:00 (domenica e festivi). Il costo standard del biglietto è di 8 euro.
Torre Faro, lacs Ganzirri et Pilone
La pittoresca frazione di Torre Faro sorge sull’estrema punta nordorientale della Sicilia ed è una delle località estive più frequentate dai messinesi. Il nome deriva dal faro bianco e nero che, un tempo, aiutava i naviganti ad attraversare lo Stretto. Proprio in questo punto, infatti, si ha la minima distanza tra le sponde della Sicilia e della Calabria (circa 3,6 chilometri di mare).
Le due dirimpettaie si osservano attraverso i loro Piloni bianchi e rossi. Quello messinese (nella top list delle cose da vedere a Messina ) sorge esattamente sulla costa, in una delle zone più frequentate in estate, ed è considerato un vero simbolo della città.
Accanto a Torre Faro, nell’ancor più piccola frazione di Ganzirri, sorgono due laghetti di origine salmastra collegati con i mari Tirreno e Ionio attraverso cinque canali (Margi, Canale degli Inglesi, Faro, Due Torri e Catuso). La zona, di grande valore paesaggistico, è una Riserva Naturale Orientata.
Curiosité! Durante il periodo estivo, nelle acque antistanti la zona di Ganzirri, va “in scena” la tradizionale pesca del pesce spada. Le feluche (tipiche imbarcazioni) solcano i mari a caccia di quello che, in città, viene considerato il “re dello Stretto”.
Galerie Vittorio Emanuele
Alzare lo sguardo e rimanere abbagliati dalla bellezza del soffitto della Galleria Vittorio Emanuele è una delle cose da fare e vedere a Messina, assolutamente. L’ingresso principale della galleria si affaccia su Piazza Antonello ed è rappresentato da un portico centrale costituito da un enorme arco.
Dichiarato bene artistico nel 2000, la Galleria Vittorio Emanuele fu progettata da Camillo Puglisi Allegra e costruita, in stile liberty, negli anni ’20. L’interno è caratterizzato da tre bracci che si congiungono al centro e mostrano una pavimentazione a mosaico. Il soffitto a botte spicca per i lucernai e i vetri colorati. Ad esso fa da contraltare una volta a cupola vetrata.
Curiosité! La Galleria Vittorio Emanuele è uno dei più famosi punti di ritrovo della movida messinese. Consigliato un cocktail post cena in uno dei localini che si trovano all’interno.
Lanterne Forte San Salvatore et Montorsoli
Situato nell’estrema punta della penisola di San Raineri o zona falcata (l’area che, come un braccio a forma di falce, si protende verso la dirimpettaia Calabria creando un bacino di acqua chiusa da tre lati), Forte San Salvatore, con la sua stele della Madonna della Lettera, è uno dei simboli della città di Messina.
Costruita nel 1540 per ordine di Carlo V d’Asburgo laddove un tempo sorgeva il monastero dell’Archimandriato del Santissimo Salvatore, la fortezza rappresentò per un lungo periodo una costruzione difensiva spagnola. Espugnato dai messinesi nel 1674, Forte San Salvatore cadde nuovamente in mano al nemico straniero fin quando non furono le truppe garibaldine a liberarlo e riconsegnarlo nelle mani della popolazione.
Forte San Salvatore è caratterizzato da un enorme bastione cilindrico, detto forte Campana, sulla cui sommità si trova una stele alta 35 metri dedicata alla Madonna della Lettera. La struttura è costruita in cemento armato e rivestita in pietra di Trapani. In cima si trova una statua di bronzo alta 7 metri che ritrae la Madonna nell’atto di benedire la città e i messinesi.
Non lontano da Forte San Salvatore, sempre nella penisola di San Raineri, si trova la Lanterna del Montorsoli. Costruita tra il 1555 e il 1557 dallo scultore fiorentino Giovanni Angelo Montorsoli, da cui prende il nome, la lanterna aveva un’altezza originaria di 29 metri. Quando alla fine del 1700 fu aggiunto un bastione difensivo, essa raggiunse i 42 metri. La lanterna del Montorsoli e Forte San Salvatore sono visitabili su prenotazione (ulteriori dettagli qui).
Taormine et Isola Bella
Tra le migliori cose da vedere a Messina non può di certo mancare l’escursione nella celebre Perla dello Ionio. Taormina sorge a circa 25 chilometri dal centro città (30 minuti in macchina) e rappresenta una delle mete turistiche più visitate in Italia. Imperdibile la passeggiata lungo Corso Emanuele, il Teatro Greco antico, Palazzo Corvaja, il Duomo e la meravigliosa Belle île.
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Capo Milazzo et piscines de Vénus
La zona di Milazzo, con il Castello, il Capo e le splendide Piscine di Venere, è una delle aree più suggestive del lato tirrenico della provincia di Messina e vale davvero la pena di esser presa in considerazione per un’escursione giornaliera. Capo Milazzo si estende su un promontorio che dista dal centro città circa 40 chilometri ed è raggiungibile in macchina passando dall’autostrada A20.
Tra le sue bellezze spiccano le Piscine di Venere a cui si accede attraverso un piccolo percorso di trekking che si snoda tra panorami mozzafiato. Consigliata anche la visita del Castello di Milazzo e la passeggiata nel piccolo borgo che si apre ai suoi piedi.
Tradition culinaire
Non si può davvero dire di esser stati in riva allo Stretto se non si sono assaggiate tutte, o quasi, le prelibatezze enogastronomiche della città. Tra le cose assolutamente da mangiare (ma anche da vedere!) a Messina spiccano la focaccia messinese, l’arancino, il pidone, la granita con brioche, il cannolo, la pignolata e la cassata.
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Verónica Crocitti
In collaborazione con Comparabus
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