La Rubrica “Italiani all’Estero” va in missione nel lontano Sud America per raccogliere la testimonianza di Alfredo, veronese di 25 anni, approdato in Cile per cercare lavoro.
Ciao Alfredo, raccontaci un po’ di te e del tuo lavoro in Cile.
Mi chiamo Alfredo De Luca, ho 25 anni e sono nato a Verona. Mi sono laureato in Architettura e, tra pochissimi giorni, “compierò” i miei primi due mesi a Santiago.
Si tratta della tua prima esperienza all’estero?
No, in realtà è la quinta. Da ragazzo ho vissuto per tre anni in Turchia con la mia famiglia e negli ultimi due anni sono stato, per studio e per lavoro, a Porto (Portogallo), a Paros (Grecia) ed a Bogota (Colombia). Mi sono laureato appena prima di partire per l’America del Sud ed attualmente sto cercando un lavoro fisso in uno studio di Santiago del Cile. Nel frattempo lavoro freelance.
Perché ti sei trasferito proprio a Santiago?
Ho sempre avuto il sogno di scoprire il Cile e di trovare un lavoro fuori Italia. A Roma ho conosciuto la mia attuale ragazza, che è di Santiago, e così ho deciso di venire a vivere qui.
Quindi un trasferimento per amore… Hai trovato lavoro in Cile?
Sì e, al momento, direi che va tutto molto bene. La città di Santiago mi piace tanto, così come la gente. Il Cile è un Paese bellissimo per viaggiare e posso davvero dire di aver trovato una mia dimensione qui a Santiago, oltre che alcune opportunità di lavoro.
Hai mai pensato ad un rientro in Italia?
No, non la vedo come una necessità. Mi piaceva molto vivere a Roma ma, ora come ora, non escludo la possibilità di costruire un futuro in America del Sud qualora riuscissi a trovare una stabilità di lavoro in Cile.
Parliamo del costo della vita. Santiago è cara?
Non più cara dell’Italia e comunque più cara di quanto mi aspettassi, soprattutto dopo la mia passata esperienza in Colombia. Gli stipendi credo siano adeguati anche se, come sempre, si incontrano persone non in grado di apprezzare economicamente il lavoro di architetto. Ma a questo, purtroppo, ci si è abituati.
Argomento più leggero… Quali sono le usanze più strane rispetto al nostro Paese?
Più che strano trovo curioso il modo di relazionarsi di alcune persone della classe alta cilena. Atteggiamenti che potrebbero sembrare a prima vista bigotti e superficiali, ma tuttavia interessanti da analizzare. Infine trovo totalmente distinto dall’Italia il modo in cui i giovani vivono la vita di coppia, il sesso e le relazioni sentimentali, soprattutto agli occhi della famiglia.
Che consigli daresti a chi vuole trovare un lavoro a Santiago del Cile?
Intanto direi di partire senza aspettative. Santiago può deludere e fare innamorare, ma solo se si parte con grande entusiasmo e umiltà nel capire una cultura diversa. Infine consiglio l’acquisto di una bici appena arrivati. A chi vuole trovare un lavoro in Cile consiglio di mettersi in gioco, senza arrendersi mai, perché le occasioni arrivano.
Cosa ti manca di più dell’Italia?
Più che una bella pizza o la parmigiana della mamma, credo mi manchi l’essere italiano senza che nessuno se ne accorga, senza essere fraintesi. Essere italiano fuori dall’Italia è tutta un’altra cosa, la nostra fama spesso ci precede nel bene e nel male, e da ciò ne derivano diritti e doveri in un Paese straniero che a volte mi sfiancano un po’.
Intervista realizzata da Veronica Crocitti