Dalla ciorba alla tuică, dal kebab ai gyros: cosa mangiare a Bucarest e in quali locali della città assaggiare i piatti tipici.
Dopo avervi parlato della storia della “Petite Paris” e di cosa vedere a Bucarest in un weekend, in questo post vi parlo di come potrete muovervi nel centro storico e cosa mangiare a Bucarest.
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COME MUOVERSI A BUCAREST
Il centro storico di Bucarest, vivo e giovane, può essere facilmente visitato a piedi o in bici. Attraversarlo significa sentire le diverse lingue dei tanti studenti universitari, Erasmus e non, dei turisti e della gente di Bucarest, ormai indistinguibile da chiunque altra popoli le strade delle capitali Europee di questi anni. Ma una lingua spicca tra tante: l’italiano. Non sarà difficile comunicare con la gente del posto, quasi ognuno di loro ha una storia da raccontare sull’Italia: un soggiorno, la famiglia, il lavoro. L’inglese è molto meno diffuso, se non tra i più giovani. Tra le cose assolutamente da fare non possono mancare le visite alle botteghe di artigianato che mostrano tessuti con le tradizionali fantasie rumene, le stoviglie in legno tagliate e dipinte a mano. Se amate lo shopping, le vie principali sono Bulevardul Ion C. Brătianu e Bulevardul Unirii, che racchiudono la zona economicamente più attiva della città, con le sedi delle più disparate multinazionali mondiali. Inoltre, se state cercando cosa mangiare a Bucarest, le zone del centro sono perfette per scovare locali interessanti.
Uno dei luoghi più pittoreschi di Bucarest è quello dei vicoli del quartiere Lipscani che, al calar della luce, si trasformano in qualcosa di quasi magico: l’attenzione del turista è catturata dalle insegne colorate, dalla musica e dal vocio dei frequentatori dei tanti locali, finemente allestiti, dove è possibile cenare o sorseggiare un drink in una atmosfera art nouveau-bohemien, sia all’esterno che all’interno.
DOVE MANGIARE A BUCAREST
Le vie principali della movida di Bucarest sono Strada Smârdan, Strada Șelari, Strada Covaci e Strada Șepcari. Qui avrete modo di mangiare le cose tipiche di Bucarest nei pub, nei drink club, nei ristoranti, nei take-away e nei tanti night club. Se non avete ancora avuto modo di cambiare i vostri euro, tenete conto che nella zona ci sono tantissimi ATM e servizi di cambio. I WiFi liberi sono ampiamente disponibili e ogni locale dispone di una connessione che condivide con i clienti, previa consumazione. Ma vediamo ora cosa mangiare a Bucarest.
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Curiosità! Se siete nel centro storico fate una tappa in una più belle librerie del mondo: la Libreria Cárturešti. Non ve ne pentirete!
COSA MANGIARE A BUCAREST
La gastronomia della Romania è mista e non ha una identità precisa, ma risente delle influenze greca e balcanica. Ad ogni angolo del centro storico è possibile gustare kebab e gyros come street-food. Da non sottovalutare tutte le prelibatezze offerte a pochissimi lei dai forni: preztel, panbriosche con semi, cereali e cacao, e la placinta, una tipica torta di sfoglia farcita con un formaggio ovino, da scegliere sia in versione dolce che salata.
Inseriamo tra cosa mangiare a Bucarest la ciorba, una minestra brodosa a base di crusca e verdure, alla quale spesso viene aggiunta carne di vitello, gallina, ma anche trippa o pesce. La polenta è presente come accompagnamento dei secondi piatti di carne (tochitura cu mamaliguta), o come piatto principale (mamaliga) sottoforma di porridge farcito con pancetta, formaggio e uova. Diffusissima la carne grigliata, particolari e tradizionali i mici (mititei) rumeni: polpette di carne mista agnello, suino e bovino, aromatizzate e cotte alla brace. Se avete scelto di cenare in uno dei localini tipici di Bucarest, tra le cose da mangiare fate rientrare anche le sarmale, deliziose polpettine di carne e riso, avvolte in foglie di verza e stufate.
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I pasti possono essere accompagnati con la birra locale o con una grandissima varietà di vini (rossi, rosati e bianchi) di vitigni locali, di ottima qualità e buoni anche da degustare nelle vinerie fuori-pasto. Dulcis in fundo non può mancare la papanasi, un dolce di pasta fritta servito con una crema di panna acida e amarene sciroppate; e un bicchierino di tuică, una sorta di grappa di prugne. “Noroc!” (cin-cin).
Federica Albanese